la bellezza che abita i corpi
La bellezza che abita i corpi è un laboratorio di teatro e movimento pensato per accogliere la pluralità: dei corpi, delle storie, delle possibilità espressive. È uno spazio accessibile dove il corpo diventa voce, incontro, racconto. Un invito aperto a chiunque desideri esplorare il linguaggio performativo come strumento di relazione e libertà. Il laboratorio è co-condotto dal regista Matteo Maffesanti insieme ai performer di Elevator Bunker collettivo, e nasce dal desiderio di costruire un tempo e uno spazio dove ogni partecipante possa abitare pienamente il proprio corpo – con le sue specificità, i suoi limiti, la sua potenza.
Attraverso pratiche di movimento, esercizi teatrali, improvvisazione e lavoro di gruppo, si coltiva un approccio creativo e non giudicante, capace di generare consapevolezza corporea, fiducia e possibilità di espressione. Il laboratorio è aperto a persone con disabilità fisiche e cognitive, a professionisti e professioniste del teatro e della danza, a educatori, educatrici e a tutte le persone curiose di fare esperienza di un percorso artistico che mette al centro l’accessibilità come valore, non come eccezione.
Obiettivi del laboratorio
- Riconoscere e valorizzare l’unicità di ogni corpo, promuovendo un’idea di bellezza non omologata ma molteplice, concreta, viva.
- Espandere la consapevolezza corporea ed espressiva, attraverso il gioco teatrale e la ricerca del movimento personale.
- Favorire l’incontro e la relazione in un contesto privo di giudizio e centrato sull’ascolto reciproco.
- Stimolare l’autonomia e la libertà creativa, offrendo strumenti e pratiche che valorizzino le possibilità di ciascun partecipante.
- Promuovere il benessere, l’autostima e l’inclusione sociale, attraverso un’esperienza collettiva che unisce arte e cura.
- Offrire un modello di laboratorio replicabile, che coniughi rigore artistico e accessibilità, utile in ambito educativo, culturale e sociale.
Si consiglia un abbigliamento comodo, che permetta libertà di movimento. Le attività possono svolgersi con o senza scarpe, a seconda delle preferenze: l’importante è sentirsi a proprio agio nel proprio corpo.
Conduzione a cura di Matteo Maffesanti, in collaborazione con Mirko Tomezzoli, Jessica Pasetto, Samuele Trentini, Irene Cordioli, Dario Giacomini musiche di Davide Pachera.
accessibilità
Per garantire la piena partecipazione di tuttə, il laboratorio richiede uno spazio che risponda ai seguenti criteri di accessibilità:
- Assenza di barriere architettoniche: l’accesso alla sala deve essere agevole per persone con mobilità ridotta o che utilizzano ausili (carrozzine, deambulatori, ecc.), comprese eventuali aree comuni come bagni, corridoi e ingressi.
- Spazio ampio, libero da ostacoli e modulabile, che permetta il movimento in sicurezza e la possibilità di lavorare sia in piedi che a terra.
- Zona di accoglienza facilmente raggiungibile, con indicazioni chiare e visibili all’ingresso.
- Possibilità di utilizzo di sedie, tappeti o altri materiali morbidi a supporto delle attività (forniti dallo spazio o indicati come da portare).
- Contesto silenzioso e protetto, che favorisca la concentrazione e riduca i sovraccarichi sensoriali.
- Impegno da parte degli organizzatori a favorire, laddove necessario, la presenza di supporti e mediazioni comunicative specifiche (es. interpreti LIS, accompagnatori per persone cieche, facilitatori per persone con disabilità cognitive, ecc.), attivandosi per tempo in base alle esigenze comunicate dai/dalle partecipanti.
L’attenzione all’accessibilità non è solo una questione tecnica, ma un atto di cura verso chi partecipa. Lo spazio che ospita il laboratorio è parte integrante dell’esperienza, e la sua qualità incide profondamente sul benessere e sull’efficacia del percorso.